Tra vicoli, calli, canali e corti nascoste: alla scoperta di una Venezia cabalistica, mistica e proibita

Inspiration

Immersa in un’atmosfera rinascimentale e romantica, Venezia resta  un mistero irrisolvibile, un dedalo di calli chiuse in una serie di labirinti che possono portare a vicoli ciechi come alla visione di inaspettate meraviglie.

 ARTE, CULTURA ED ARCHITETTURA
Venezia, regina del mare, è una delle città più belle del mondo e da decenni incanta milioni di turisti con i suoi capolavori d'arte e d’architettura. Le atmosfere che offre sono qualcosa di eccezionale. Venezia è un’incantatrice, culla degli ultimi romantici. Forse tra tutte le città italiane è l’unica che esercita un tale fascino, con il suo essere così unica, distribuita solo su isole, con palazzi rimasti inalterati da secoli, pochi interventi architettonici ex novo negli ultimi 100 anni e la totale assenza di automobili.
Non tutti conoscono però la città per i suoi angoli nascosti, meno battuti dal turismo ma pieni di fascino e tutti da scoprire. Conosciuta anche come la Serenissima, cela tanti itinerari alternativi, luoghi insoliti da visitare e da cui lasciarsi ispirare. Piccoli gioielli solitamente riservati agli abitanti del posto o ai viaggiatori più curiosi.

Come una moneta, anche Venezia possiede una duplice identità. Esiste la città rinascimentale, conosciuta ai più per le sue mete storiche e per il suo splendore manifesto, con i monumenti principali a pochi passi l'uno dall'altro, pronti a farsi ammirare e consumare di sguardi. Tra le mete più conosciute si annoverano Piazza San Marco, che rappresenta certamente una destinazione irrinunciabile, anche per chi conosce la città a memoria e che ancora oggi non ha smesso di stupirsi. Poco distanti si possono osservare altre due meraviglie architettoniche, la Basilica di San Marco e il Palazzo Ducale. E sempre dal Palazzo del Doge parte poi quel mito dell'arte che è il Ponte dei Sospiri.

Prendendo il vaporetto è facilmente raggiungibile anche un altro must di Venezia, centro nevralgico della città, croce e delizia dei cittadini e dei turisti: il Ponte di Rialto (da Rio Alto), nucleo originario di Venezia, dove sorgeva il vecchio mercato, luogo dove la magia è cominciata, con la sua imponente arcata doppia e le folle curiose che lo visitano quotidianamente;

Ma Venezia è anche molto di più, conserva tesori che in pochi sospettano; un'altra Venezia, esclusiva, persino deserta a volte, e perfettamente silenziosa. Ci sono luoghi straordinari dove poter scoprire opere magnifiche e architetture finissime, che raccontano la vera storia di Venezia, quella troppo spesso oscurata da un turismo dedito agli itinerari tradizionali.

Il primo quartiere da scoprire, detto anche sestiere, è Cannaregio, considerato da molti una sorta di zona franca dove i Veneziani riescono a ritagliarsi attimi di vita con la propria città senza dover subire la pressione delle centinaia di migliaia di turisti che ogni anno la invadono. A nord di Venezia, Cannaregio, è il quartiere più frequentato dai giovani veneziani che non sono soliti girare in altre zone della laguna. Cannaregio custodisce le calli più segrete e malinconiche, ma anche le più vivaci, perfette per un aperitivo tra le persone del posto. Da vedere assolutamente la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, costruita con i soldi donati dai veneziani per ospitare l'immagine della Vergine Maria, venerata per aver compiuto dei miracoli. Gironzolando per Cannaregio si arriva, poi, all’estremità, che si affaccia sulla laguna e sull'Isola di San Michele, che ne ospita il cimitero.
Spostandosi dal Sestriere Cannaregio è d’obbligo la tappa presso Acqua Alta, la libreria gioiello divenuta simbolo della cultura, che celebra l’amore per la tradizionale carta stampata di antichi testi e manoscritti. La libreria deve il suo nome alle frequenti inondazioni di acqua dei suoi spazi interni, dovute alle precipitazioni atmosferiche che provocavano l’innalzamento del livello del mare, mettendo in ginocchio la città. All’interno della libreria la sensazione è quella di essere proiettati in un altro arco temporale, nella storia passata, fatta di fatture e alchimia, dove forti sono i richiami ad echi lontani. In questi ambienti umidi ci si trova immersi nei libri, che sono ubicati in ogni angolo della bottega. All’interno i locali, quasi attorniati da un’aura mistica, contengono libri che a volte trovano riparo sugli scaffali più alti e a volte dentro antiche vasche galleggianti. In alcuni casi, invece, viene concesso che l’acqua bagni i libri, inumidendoli ed incollandoli alle pareti, rendendoli parte dell’arredamento di questo luogo così particolare.

Considerata tra le più belle librerie al mondo, sicuramente è una delle più originali mai viste. Al suo interno si può osservare anche una vera gondola usata come espositore, una scala fatta interamente di libri, una porta che dà su un canale e tanti gatti accoccolati tra le pile di volumi. Quale occasione migliore per sedersi a bordo canale e dedicare un po’ di tempo alla lettura di un buon libro in pieno relax.

Proseguendo il tour della Venezia nascosta si giunge ancora più a sud, nello splendido Sestriere Dorsoduro. Artisti, intellettuali ed atelier di stilisti fanno di Dorsoduro la Pigalle Veneziana. Aperitivi e serate in uno dei tanti jazz club della zona sono il modo migliore di vivere questo quartiere. Sempre a Dorsoduro ha sede anche Ca’Foscari, la celebre Università di Venezia. Il palazzo maestoso e velatamente austero sembra costituire una barriera con il mondo esterno. Visitando l’interno del palazzo e ritagliandosi qualche momento di pace nel grande cortile, si viene avvolti da un confortante silenzio, dove l’unico rumore è quello del vento che sferza gli alberi.
Un’altra meraviglia a cui si deve far visita è la Scuola Grande di Santa Maria della Misericordia. Un tempo una delle più importanti "scuole" di Venezia, diventò lo stadio di basket più inusuale ed eclettico del mondo, dove la Reyer Venezia giocò partite leggendarie, per poi divenire oggi una bellissima sede di mostre ed eventi culturali. Proseguendo verso il ponte di Rialto ci si imbatte in uno splendido palazzo che un tempo era la base degli scambi commerciali tra la Serenissima e la Germania, successivamente sede delle poste veneziane, e solo negli ultimi anni, dopo essere stato sottoposto ad un restauro completo, l’edificio ospita oggi uno store per patiti dello shopping di lusso: il Fondaco dei Tedeschi. Chicca di questa struttura è la sua terrazza all'ultimo piano, visitabile gratuitamente ed aperta al pubblico, che consente di godere di una vista a 360° su un panorama mozzafiato. Questa visuale spettacolare, ancora molto poco nota, regala una prospettiva inedita e la vista è decisamente tra le più belle che Venezia possa regalare. Tra i meravigliosi monumenti è facile scorgere le chiese di San Bartolomeo, San Giacomo, San Marco e San Giorgio.

Altra perla celata tra gli edifici rinascimentali della città è la Scala Contarini del Bovolo, una meravigliosa scala a chiocciola nascosta dietro Campo Manin e incastonata tra edifici d’epoca. Salendo fin su in cima si può godere una romantica vista panoramica sui tetti veneziani avendo quasi la percezione di poter toccare con un dito il campanile di San Marco.
 
Giunti in Piazza San Marco, oltre ad essere letteralmente travolti dalla bellezza di questo luogo storico, si può godere di un’altra attrattiva del tutto originale, un angolo di illuminante architettura contemporanea: il negozio di Olivetti. Concepito dall’estro artistico e geniale di Carlo Scarpa, è assolutamente un capolavoro di minimalismo da non perdere.
 
Venezia è celebre anche per aver dato i natali ad alcuni dei mestieri più antichi al mondo. Oltre per la lavorazione del vetro, infatti, è celebre anche per alcuni mestieri oggi in via di estinzione, tra cui si annoverano sicuramente l'attività dei maestri d'ascia, gli artigiani che negli squeri creano e si prendono cura di gondole, sandali, caorline e altre imbarcazioni tradizionali veneziane. Per chi desiderasse vedere qualche artigiano ancora all’opera, molto popolare è lo Squero di San Trovaso.
 

Altra peculiarità della Serenissima è l’Orto dei Carmelitani Scalzi. Visitando la città ci si aspetterebbe di tutto tranne che di trovare un orto nel bel mezzo del centro storico. È possibile vederne un esemplare proprio dietro la chiesa dei Carmelitani Scalzi, tenuto con cura dai frati del convento. Qui viene anche coltivata la Melissa Moldavica, ingrediente principale dell'Acqua di Melissa che pare abbia miracolosi effetti curativi.

Un’altro luogo insolito per gli itinerari turistici a Venezia è la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, situata nei pressi della Scuola Grande di San Rocco, spettacolare esempio di architettura gotica. Oltre alla sua meravigliosa facciata, la chiesa stupisce per gli innumerevoli tesori d'arte all’interno. Qui sono seppelliti Antonio Canova e Tiziano, molti dogi, condottieri, il musicista Monteverdi e molte altre personalità veneziane. Nell’abside sbalordisce l’Assunta di Tiziano, l’opera più importante della chiesa insieme alla Pala Pesaro, sempre dello stesso pittore. Ma non sono da meno le opere di Bellini e la Deposizione di Frangipane. All’interno della monumentale basilica lunga 102 metri, vi sono dislocati 17 altari monumentali ed una raccolta di opere degna dei migliori musei del mondo. Da non perdere certamente una visita anche allo splendido coro in legno.
Oltre ai capolavori, ciò che stupisce all’interno della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, è la disposizione delle opere come in un museo, gli effetti di luce che si infrangono sulle pareti degli ambienti interni e la potenza monumentale, che insieme donano una percezione di complessiva maestosità.

 
Tra i tantissimi monumenti di Venezia si può fare visita ad uno strabiliante numero di chiese nascoste dietro ad ogni angolo. Tra queste da non perdere è la Basilica di Santa Maria della Salute, che si trova proprio all'inizio di Canal Grande, molto vicina a San Marco. Una splendida ed imponente chiesa di un bianco candido costruita dopo la peste del 1630, vicina a quella Punta della Dogana che Pinault ha ristrutturato per ospitare la sua collezione di arte contemporanea.
 

Per gli amanti dell’arte e della maestria della pittura è d’obbligo fare una tappa presso la Scuola Grande di San Rocco, sede di una confraternita di veneziani benestanti dediti ad opere benefiche e che prende il nome dal corpo di San Rocco, qui custodito. Nel 1564 la Confraternita ha affidato a Tintoretto il compito di decorare la Scuola. In 24 anni, l’artista e i suoi allievi hanno realizzato un ciclo di grandi tele nella Sala Terrena e in quella dell’Albergo. Le opere raccontano episodi biblici e della vita di Cristo in un percorso pittorico eccezionale, che quasi stordisce per la grandezza e il numero delle opere dipinte.

Qui Tintoretto ha lasciato ai posteri un’opera degna del suo talento ed un tesoro da ammirare ancora oggi, ciclo di opere considerato da tutti come la Cappella Sistina di Venezia.
Altri luoghi nascosti trascurati dai turisti sono i Giardini della Biennale e l'Arsenale, che ospita anche la Biennale di Architettura. Il sestiere dell'Arsenale, chiamato Castello, è una zona molto animata e vissuta dai veneziani DOC, quelli con i negozi di alimentari e della Venezia più vera e viva. Castello è il quartiere da scoprire se si desidera ritagliarsi un momento di relax, lontano dalle orde dai turisti di oggi.

 
Altra zona molto interessante per gli amanti della storia e della cultura, di cui Venezia è certamente portavoce, è l'antico ghetto ebraico, ghetto più vecchio nell’intera storia dell’umanità, che vanta anche la piazza più bella del mondo: Campo del Gheto Novo (Campo del Ghetto Nuovo). Giungendoci al tramonto si respira un’atmosfera mistica, ed immediatamente si percepisce quanto Venezia sappia ancora oggi essere segreta e misteriosa.
 

Qui vi sono nascoste case a cui si accedeva salendo una vecchia scala di legno esterna chiamata “scala matta”, “scala delle pantegane”, o ancora “scala turca”. In alto, dalle finestre, spesso si potevano intravedere campielli erbosi con pozzi coperti di edera. Tra questi uno aveva un nome: Corte Sconta detta Arcana. Per entrarvi si dovevano aprire sette porte, ognuna delle quale aveva inciso il nome di un shed, ossia di un demonio, e ognuna di esse si apriva con una parola magica.

Venezia è anche la città raccontata in una tra le più famose storie narrate da Hugo Pratt attraverso gli occhi del personaggio, gentiluomo di ventura più famoso dei fumetti, Corto Maltese, che nel 1921, in un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà, cadendo dal teatro di un palazzo in campo S.M. Domini, inizia a vagare e perdersi tra le calli della Serenissima rincorso da gendarmi, massoni e poeti.

 
Grazie ai racconti del vignettista è stato possibile conoscere la Venezia più autentica, segreta e nascosta ai più. Le sue parole infatti delineano perfettamente l’ambiente di certi luoghi proibiti e misteriosi generandone nell’immaginario del lettore una fotografia impeccabile. Per esempio l’arcinota Corte Sconta, “nascosta” in Veneziano, era la Corte Botera, che deve il proprio nome ad una bottega di botteri, cioè fabbricanti di fuochi d’artificio, che aveva sede nei pressi della basilica di San Giovanni e Paolo. La corte originale presentava oltre al classico pozzo, una scala esterna coperta, un arco a tutto sesto in stile veneto-bizantino, alcune colonne a sostegno del portico e una serie di sottoportici.
 

LE TRADIZIONI CULINARIE
Nella gastronomia della laguna la bontà dei piatti inizia dagli antipasti.
I banconi dei “bacari”, ovvero le osterie, sono un vero trionfo per gli occhi e per il palato perché sono colmi di “cicchetti”, i tipici antipasti veneziani da assaporare con un “ombra de vin”. Se si è in visita nella città le opzioni da poter scegliere per un assaggio sono innumerevoli: verdure, granchio, polpette di carne, sarde in saor, soppressa con polenta o mezzo uovo con acciughe. Altra portata tipica della tradizione culinaria locale è sicuramente il celeberrimo risi e bisi, altrove conosciuto come risotto con i piselli, che veniva mangiato dai Dogi il 25 aprile, in onore del Santo patrono della città. Molto buoni anche gli spaghetti con le vongole, o cucinati con il nero di seppia, con pesce rigorosamente locale. Da queste parti poi, gode di una misteriosa venerazione la pasta e fagioli, piatto immancabile sia nelle case che nelle osterie di tutta Venezia. Imperdibile è anche l’assaggio del fegato alla veneziana, accompagnato dalle “castrature“, i carciofi tipici coltivati nelle isole della Laguna. Durante il famoso Carnevale di Venezia da non perdere sono i Galani, una versione più leggera delle classiche chiacchiere o frappe.

 

UN SOGGIORNO DAL FASCINO RINASCIMENTALE
A Venezia può essere molto difficile trovare un posto per dormire, soprattutto a primavera e durante il Carnevale. Una certezza storica, degna della bellezza architettonica rinascimentale veneziana è certamente il Gritti Palace Hotel. Affacciato sul Canal Grande, nel cuore di Venezia, il Gritti Palace vanta una delle viste più spettacolari sulla laguna della città, dall’Isola di San Giorgio Maggiore al museo Peggy Guggenheim Collection, includendo attrazioni come Punta della Dogana e la Basilica di Santa Maria della Salute. Risalente al 1475, anno in cui fu commissionato dal Doge di Venezia, Andrea Gritti, nato come residenza ufficiale della famiglia Gritti, venne in seguito utilizzato come sede degli ambasciatori vaticani a Venezia. Il palazzo nobiliare, nonché hotel di lusso, oggi è un luogo d’arte ed eleganza eccezionali che è riuscito a conservare l’atmosfera familiare ed intima di una residenza privata. Vero e proprio tesoro storico, dove le tradizioni e la cultura si mescolano ad un rinnovato stile veneziano, il Gritti Palace è una versione raffinata di sé stesso, e propone un servizio attento, un’esperienza gastronomica deliziosa e nuovi spazi per il relax e il tempo libero. Dal design artistico delle sue esclusive suite e leggendarie terrazze alla Scuola di cucina epicurea, dalla Riva Yacht Experience alla Riva Lounge, fino alla spa Gritti del marchio Sisley di Parigi, il Gritti Palace accoglie generazioni multiple di influencer d’élite internazionali, che si riuniscono nei suoi interni per esplorare, degustare e festeggiare. Il Gritti è rinomato per il servizio caloroso, una deliziosa esperienza culinaria e per essere un intimo paradiso del benessere. È punto di riferimento per eventi esclusivi di respiro internazionale, come la Biennale d'Arte contemporanea, il Carnevale e la Mostra del cinema di Venezia.
Dopo un meticoloso restauro, sono stati riportati alla luce i soffitti originali in legno, il pavimento originale della hall, gli specchi delle consolle, le lampade da parete del XVIII secolo realizzate a mano a Murano e molto altro ancora.
Epitome del lusso, la Gritti Signature Suite Collection evidenzia il ricco passato storico dell’hotel.
Fin dai suoi inizi il Palazzo è stato sede di una ricca collezione di opere d'arte, una tradizione che ha avuto origine dalla nobile famiglia Pisani, e che è proseguita con i suoi successivi proprietari, tra cui i Gritti. Designato storicamente dalle élite di tutto il mondo come luogo di celebrazione di importanti eventi, questa tradizione continua a tramandarsi nel tempo. Dalla suite panoramica Terrazza Redentore e dalla terrazza del Bar Longhi alla Scuola Epicurea Gritti, l’hotel offre ambienti esclusivi per celebrare ogni momento.

 

Un altro indirizzo interessante per dormire, seppur completamente diverso dal primo e che non rientra nell'elenco dei classici hotel segnalati da tutte le guide, si chiama Combo. Situato all'interno dell'ex Convento dei Crociferi a Cannaregio, a pochi passi da Rialto, offre diverse soluzioni: dal mini appartamento alla camera singola, il tutto arredato in maniera minimal e con pezzi di design. Il grande chiostro è stato convertito in un locale sempre aperto, e viene adibito a diverse soluzioni: dal rito dell'aperitivo a dj-set e mostre itineranti aperte a tutti.

 

L’ARTIGIANATO LOCALE
Tra le tante tradizioni di artigianato locale celebri sono le originali maschere del carnevale veneziano. Per non incorrere in falsi ed imitazioni bisogna recarsi presso le botteghe artigianali di San Polo. In questo Sestriere si trovano aziende come La Bauta o Atelier Marega, famoso, tra le altre cose, per organizzare ogni anno il famoso Ballo di Casanova. In questi atelier dal sapore squisitamente barocco si entra quasi in punta di piedi, tale è la meraviglia e lo sfarzo che si può ammirare in ogni angolo.

 

Non mancano anche le gallerie d'arte. Come quella di Massimo Micheluzzi che da fotografo è poi diventato maestro vetraio, sviluppando una propria particolare tecnica di lavorazione e finitura del vetro a freddo con collezioni uniche nel loro genere. E la galleria di Giorgio Mastinu, la più piccola galleria d'arte della città, che offre un ricco programma di mostre tutto l'anno.

Altro prezioso indirizzo è quello della libreria Bruno. Gestita da due giovani ragazzi, offre libri d'arte, di fotografia e di grafica con titoli che nascondono una particolare e raffinata ricerca da parte dei gestori del negozio. Si trova appena dietro ai soliti circuiti turistici, ed è il classico nome che solo gli insider Veneziani conoscono.

Nonostante i cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni, Venezia resta un luogo avvolto da un alone di mistero e di proibito.
Descrivere il legame che si sviluppa negli anni con la città è difficilmente comprensibile per chi non ci ha mai vissuto. È quasi un misto impronunciabile di noia, sorpresa e sbigottimento per la continua meraviglia in cui ci si imbatte, pareggiato da un senso di malinconia dovuto alla presa di coscienza che, nonostante la sua apparente immobilità lungo i secoli, Venezia è in continua trasformazione. D’altronde questo è Venezia, un mistero irrisolvibile, un dedalo di calli chiuse in una serie di labirinti che possono portare a vicoli ciechi come alla visione di inaspettate meraviglie.

 

 

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